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Conferenza al CT EUR: Rossetti svela tutti i segreti del ginocchio

Ogni anno 1 italiano sportivo su 2 si fa male giocando a calcio, calcetto e tennis, e nel 50% dei casi il trauma colpisce il ginocchio: menischi, legamenti, rotule con distorsioni, artrosi, fratture e simili sono così il piccolo dramma quotidiano di 300 mila sportivi che finiscono al Pronto Soccorso.

Che fare? La risposta è venuta dal prof. Sandro Rossetti, Capo dipartimento delle Chirurgie e Primario Ortopedico dell’Ospedale San Camillo di Roma nel corso della conferenza     “Tennis e Calcetto: in ginocchio da te” svoltasi al Circolo Tennis Eur (C.T.EUR, come secondo appuntamento del ciclo di incontri sul tema “ Sport e salute” ideato ed organizzato dal consigliere Bruno Costi.

L’incontro, aperto dal Presidente del CT EUR Vincenzo Vecchio, ha consentito al prof. Rossetti di toccare tutti i rischi e le soluzioni dei traumi  al ginocchio tra immagini, video e istruttive illustrazioni.

E’emerso così che quasi la metà dei traumi dell’attività sportiva amatoriale avvengono nella fascia d’età tra i 50 ed i 59 anni, quella che negli ultimi dieci anni ha visto aumentare il numero dei praticanti sport del 60%. Il che dimostra che se aumenta la voglia di fare sport deve parallelamente aumentare anche l’allenamento, a prevenzione e la corretta cura quando interviene un trauma.

Rossetti ha spiegato come avvengono le distorsioni, perché si lacera un menisco, in quali circostanze si lesiona un legamento crociato, cosa fare in caso di artrosi del ginocchio, ed ha  mostrato anche le tecniche avanzate ed i progressi scientifici che consentono oggi di introdurre protesi di lunga durata in grado di permettere il ritorno ad una vita normale in poco tempo.

Il consigliere Costi ha poi aperto il dibattito  tra i soci interessati soprattutto a conoscere le complicanze dell’artrosi e la potenzialità delle nuove tecniche di impianto di protesi del ginocchio. Rossetti ha così illustrato il protocollo FAST TRACK adottato dall’ Ospedale S. Camillo che entro un mese dall’intervento consente al paziente di tornare a camminare.

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