Quella complessa età tra i 12 ai 18 anni, popolata da ragazzi e ragazze né bimbi né adulti, oscillanti tra ribellismo e consapevolezza e da genitori ansiosi e spesso incerti, è stata al centro dell’incontro dibattito dal titolo “Adolescenza, piccola guida per genitori e figli” svoltosi il 10 novembre 2017 al Circolo Tennis Eur.
Relatore dell’incontro un ospite d’eccezione, il prof. Giorgio Maria Bressa, psichiatra, docente a Psicobiologia del comportamento all’Università di Viterbo e grande esperto sull’argomento, fortemente voluto dal Vice Presidente del CT EUR Bruno Costi, organizzatore del Ciclo di conferenze del programma CT EUR Cultura 2017/18.
Perché gli adolescenti sono imprevedibili e a volte irrispettosi? Cosa passa per la loro testa? Perché hanno una percezione attenuata dei pericoli? Quali sono i maggiori rischi che corrono? Che cosa possono fare i genitori?
A tutte queste domande Bressa ha dato risposte puntuali e rivelatrici. Dopo il saluto del Presidente del CT EUR, Vincenzo Vecchio che ha donato all’ospite il Libro sui “50 del CT EUR”, Bressa ha preso a dipanare l’intricata matassa dei cosiddetti “ teen agers” . Se sono imprevedibili, a volte scostanti, qualche volta ribelli, di tanto in tanto chiusi nei loro smartphone ed immaturi, i genitori non hanno ragione di disperarsi ha spiegato Bressa, perché è così che a quell’età devono essere. E la ragione è nella anatomia del loro cervello che – come hanno rivelato gli studi anatomici degli ultimi anni – tra i 12 ed i 18 anni non ha sviluppato ancora la parte prefrontale, quella che comanda la saggezza e la consapevolezza, e dunque non è possibile pretendere da loro ciò che essi non possono dare.
Il cervello dell’adolescente è tutto istintivo ed è fatto per soddisfare bisogni immediati e da realizzare subito con il minimo sforzo; è più tardi che subentrerà la saggezza.
E dunque? Bressa ha avvertito i presenti che questa fase evolutiva dei ragazzi è la più delicata e pericolosa della vita perché, come dimostrano gli studi effettuati negli ultimi anni sul cervello degli adolescenti, un adulto su due che in età adulta mostra disturbi del comportamento ha avuto un trauma proprio durante il periodo dell’adolescenza.
Sono così fioccate le domande. Come devono comportarsi i genitori? Con autorevolezza non con autorità ha risposto Bressa. I genitori devono attrezzarsi a collaborare con i figli, perché in quei 5 anni di vita si decide il loro futuro: dopo i giochi sono fatti.
Meglio un genitore amico, giovanile alla moda o un genitore, rigoroso,diverso dal figlio ed autorevole? Senza dubbio meglio il secondo, perché quando il genitore è amico, passata l’amicizia, poi viene ripudiato.
Che fare di fronte al rifiuto ribelle? Sparigliare, ha risposto Bressa, fare ciò che il figlio non si aspetta.
E come comportarsi se passa ore con lo smartphone isolandosi dal mondo? Il problema va gestito prima di comprarglielo lo smartphone, stabilendo regole precise e ricompense per un uso misurato e corretto.
Insomma le chiavi dell’adolescenza ce l’hanno i genitori. Tutto sta a saper aprire e chiudere la serratura al momento opportuno.
(nella foto sopra, al centro il prof. Giorgio Maria Bressa)